Passa parola!
Fai sapere a tutti che ti piace Forme Libere!
Collane
- Il gheriglio
- Passi nel buio
- L'Arcipelago
- I Quaderni del Gheriglio
- Porto Arlecchino
- Cina letteraria
- il contrario
Categorie
- Architettura, Moda e Design
- Bambini e Ragazzi
- Biografie, diari e memorie
- Musica, Spettacolo e Cinema
- Poesia
- Romanzi e racconti
- Viaggi e Turismo
- Gialli, noir e thriller
Resta aggiornato
Vuoi rimanere informato su tutte le novità di Edizioni Forme Libere?
2018-05-31 31 maggio 2018
Fritto, candito o inzuppato nel miele?
Questa simpatica leguminosa è giunta a noi dalla lontana Virginia all'inizio del 1600 grazie al botanico Jean Robin. I suoi fiori, delicati e dolcemente profumati, irrompono prepotentemente sulla scena a primavera iniziata per salutarci prima che il sole di maggio cominci veramente a bruciare. La grande capacità di riprodursi, nonché la resistenza ostinata alle avversità, hanno permesso a questo albero di diffondersi spontaneamente. E allora, perché non approfittarne? Tuorlo d'uovo, zucchero semolato, olio d'oliva, farina bianca, marsala secco, lievito di birra, chiara montata a neve e un pizzico di sale. Quindi, badabim e badabam, immergere i bei grappoloni fioriti nella pastella preparata e buttarli in una capiente padella contenente olio caldo. Quando appaiono dorati toglierli dalla padella e gustarli con calma. Evviva! Mirco