Valeria Ferraro: La poesia al tempo degli androidi

19 Dicembre 2012

A pronunciare questi versi é il “corpo dilaniato di un androide dell’ultima generazione – siamo nell’anno 2997 – i cui “circuiti ancora funzionanti (…) contenevano testi scritti in una lingua morta, l’italiano, preceduti da una parola isolata, “wasurenamu”, che in giapponese significa “voglio dimenticare”. Testi ritenuti bizzarri e quindi “archiviati come memorie di un androide (…) nel ventre di uno dei tanti Centri Computazionali Periferici” di quell’epoca. (leggi tutto...)

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